giovedì, ottobre 05, 2006

sConsolato


questa mattina, fermata Turati M3. una fila ordinata di persone pazienti, chi in abito formale, chi più tusitico, attende di essere ricevuta in udienza presso qualche funzionario del consolato americano. hanno prenotato già da mesi il loro ricevimento, ora e giorno esatti. le grandi e terse vetrate dell'edificio, il portone con la targa, la bandiera dell'orgoglio statunitense, i seri poliziotti all'erta indicano con precisione dove siamo e di che si tratta. circa cento metri più avanti, giusto svoltando l'angolo, cerco il civico 26 di via Fatebenefratelli. una piccola targa è il segno che sono arrivato. entro, su per la scala, lo sguardo torvo di un portiere orientale mi intimidisce e non chiedo niente, ma un cartello mi salva "consulado de españa, primer piso". salgo, porta sulla destra, un campanello e un bigliettino scritto a mano "llamar, suonare", quindi suono. niente risposta. arriva un giovane signore, in abito elegante, mi chiede "hanno detto che arrivano?".... io penso 'se suono è perchè apriranno...non è uscito nessun usciere, nessun funzionario, neanche una delle donne delle pulizie a darmi notizie' ma mi limito a rispondere "non mi hanno detto niente", e il signore "sono capitato così un'altra volta" ed io "e poi che succedeva?" e lui "ho aspettato delle ore"... abbiamo allora aguzzato l'ingegno e la vista e ci è apparso un altro campanello più in basso, più in stile retrò ma pur sempre una speranza, premiamo e finalmente la porta si apre. interni: stanzetta semplice, uno sportello con due signorine che attendono in allegria. mi avvicino e una delle due "buenos dias, que necesita?" io provo in italiano "vorrei alcune informazioni su cosa fare per provare l'esame m.i.r. in spagna" e lei in un accento molto familiare "faccia il numero 32 al telefono lì sul tavolo". in effetti c'è un tavolo ed un telefono, unici pezzi di un arredamento decisamente minimalist. chiamo, mi rispondono da qualche altro ufficio, riformulo la domanda, ma mi rispediscono alla 'una delle due' signorine. rifaccio la domanda, in spagnolo e lei "disculpe, habia entendido el NIE, pues quieres el MIR...tienes que llamar a la consejeria de educacion y cultura, aqui tienes el numero de telefono..pero te aconsejo de usar el numero de fax, que al telefono no te van a responder" ... conclusioni: l'ufficio di educazione e cultura spagnola ha sede a roma, il telefono non lo sanno usare, io non ho un fax, la scadenza è domani, non ho più informazioni di stamattina quando sono entrato in metropolitana M3 (a parte che il signore che aspettava con me aveva moglie e figlie spagnole, che nella foto del passaporto non si capiva se la figlia piccola piangeva o rideva, che la figlia più grande non vuole mai farsi fare le foto, e che la moglie, a detta dell'altra "una delle due" signorine, è carinissima, guapa, amable, qué cariño, e che, ovvio, il marito è d'accordo con lei) .... sconsolato, me voy del consolato.